domenica 15 giugno 2008

Lunedì riunione dei capigruppo. O è nullo il consiglio del 26 maggio, o il Pd ricorre al Tar


“Se il presidente del consiglio non annulla la delibera del 26 maggio, il ricorso al Tar passerà dalle nostre scrivanie ai banchi della prefettura.” Lo promette il capogruppo del Pd Antonio Bernardi, convocato lunedì sera per decidere sull’annullamento definitivo del consiglio comunale del 26 maggio. Dopo la lettera di scuse inviata dal presidente del consiglio comunale Gianni Percoco ai membri della minoranza, e dopo le dure critiche che la maggioranza non gli ha risparmiato, l’opposizione aveva elogiato il comportamento di Percoco, lodevole di aver agito al di sopra degli schieramenti partitici e in nome della legalità. Questa è storia del passato recente della politica terracinese. Il futuro è proiettato alla data di lunedì 16 giugno alle 18, presso l’aula comunale di corso Anita Garibaldi. Per quel giorno è stata convocata una riunione dei capigruppo. All’ordine del giorno la messa in atto del provvedimento che invaliderebbe definitivamente il consiglio del 26 maggio. Sebbene ufficiosamente l’esito dell’incontro di lunedì prossimo sia già sicuro, con l’annullamento della seduta consiliare sotto accusa, il capogruppo dell’opposizione non ci metterebbe la mano sul fuoco. “Siamo stati convocati per lunedì – dichiara Antonio Bernardi – e ci aspettiamo che, nel rispetto della legalità e del buon senso, la delibera con cui è stato approvato il ‘piano Santoro’ venga decretata nulla. Eppure non sono tanto certo che questo avverrà. Se la maggioranza non vorrà piegarsi alla legalità, e non vorrà allinearsi alla posizione di Gianni Percoco, in questo caso, in qualità di membri dell’opposizione, siamo già pronti a ricorrere al Tar per far invalidare il consiglio comunale del 26 maggio scorso. Il ricorso è stato già stilato, aspetta solo di essere inviato alle autorità competenti. Se, invece, sull’esempio del presidente del consiglio, anche maggioranza e sindaco facessero un passo indietro ammettendo i propri sbagli, eviteremmo di agire per via legale risparmiando a Terracina e alla sua classe amministrativa l’ennesima figuraccia. Il ricorso, infatti, anche con l’ammissione della colpa da parte di Percoco, sarebbe solo una formalità. La vittoria dell’opposizione sarebbe scontata, essendo stata dimostrata dai fatti l’illegittimità di quella ormai celebre seduta consiliare. Non abbiamo intenzione di ricattare con il ricorso al Tar l’amministrazione, desideriamo solo che decisioni importanti vengano prese in modo legale.” Il capogruppo del Pd non risparmia giudizi negativi sull’operato del sindaco Stefano Nardi, reo di aver ignorato insieme alla maggioranza il tentativo di Percoco di sciogliere il consiglio. “Il comportamento del primo cittadino – continua Antonio Bernardi – è incomprensibile e senza giustificazione. Se la prende con Percoco quando è proprio il presidente l’unico ad aver agito fino ad ora con onestà e nel rispetto delle regole. La lettera di scuse in cui ammette la sua disattenzione è un atto allo stesso tempo di grande professionalità e di umiltà, in quanto ribadisce la sua posizione che, visto il ruolo istituzionale che ricopre, deve necessariamente essere ‘super partes’. Evidentemente al sindaco questo non è piaciuto, ma a noi è sembrato un gesto molto positivo”. In attesa del verdetto risolutivo che, stando alle indiscrezioni, appare scontato, i consiglieri dell’opposizione promettono di voler tornare in aula per “confrontarsi costruttivamente con la maggioranza, ma solo se sarà ristabilito il principio di legalità”.

Isola pedonale sul centro storico alto


Il centro storico a breve avrà l’isola pedonale. Frutto di numerosi incontri tra comitati cittadini e assessore per il centro storico alto, Luciano Pecchia, è quasi pronto il piano di riqualificazione che prevederà, tra l’altro, la chiusura al traffico di un’ampia porzione del centro storico. Nel periodo estivo e nell’orario compreso tra le 20 e le 2, l’intero corso Anita Garibaldi, fino a piazza Santa Domitilla, sarà destinato ad isola pedonale. La volontà è quella di limitare il traffico intenso, al fine di garantire serenità e sicurezza ai turisti che passeggeranno per il centro storico senza dover fare i conti con le automobili in transito o parcheggiate davanti ai monumenti. Anche per le piazzette comprese nel tratto di corso Anita Garibaldi è prevista l’area pedonale. Raggiunto l’accordo sull’isola pedonale, rimangono al palo le altre richieste espresse nei precedenti incontri dal comitato cittadino. In particolare non si è provveduto ancora al potenziamento del servizio di vigilanza notturna, né si è studiato un piano per risolvere la carenza di parcheggi per i residenti. L’esito della cooperazione tra l’assessore Pecchia e il comitato del centro storico alto è ancora un disegno in chiaro scuro che, ci tengono a sottolinearlo i rappresentanti del comitato, è già un primo ma significativo passo verso una politica di collaborazione tra istituzione e cittadinanza.

Blitz della guardia di finanza. Sequestrati 500 capi d'abbigliamento


Tutti su una bancarella e pronti per la vendita, oltre 500 capi d’abbigliamento delle più prestigiose e ricercate griffe italiane e internazionali. Che fossero pantaloni, maglie, camicie di Armani, D&G, Alviero Martini, Cavalli, Gucci, il 35enne napoletano titolare, se così si può definire, della bancarella è stato deferito a piede libero dalla guardia di finanza di Terracina. Oltre al provvedimento per il detentore di cotanta merce, tutta ovviamente contraffatta ed illegale, gli uomini delle fiamme gialle hanno anche posto sotto sequestro gli oltre 500 capi che il venditore abusivo metteva a disposizione dei potenziali clienti. Sabato mattina, pronto ad accogliere i molti villeggianti della città pontina, il 35enne campano sperava nei lauti guadagni che il traffico di merce illegale procura. Invece, alle prime luci del mattino la guardia di finanza di Terracina ha effettuato il blitz, cogliendo il venditore ambulante in flagranza di reato. Hanno atteso, infatti, che il napoletano scaricasse la merce contraffatta dal proprio furgone sui banchi allestiti in una centrale via della città. A quel punto è scattata l’operazione. A confermare la vendita illecita dei capi d’abbigliamento, la mancanza della regolare documentazione fiscale che attestasse la loro provenienza, nonché la scadente confezione in cui gli abiti così prestigiosi erano conservati, chiusi in sacchetti di plastica e ammucchiati senza troppa attenzione. Sebbene imitati alla perfezione, i capi contraffatti erano scadenti nelle finiture quali bottoni e cuciture. Imitate nei minimi particolari, invece, le marche più prestigiose. Offrire al cliente un prodotto scadente e poco sicuro, facendogli credere che si tratti di un modello originale e pregiato, questo è il motivo principale della truffa. Senza considerare che questi capi, imitazione più o meno attenta ed accurata dei prodotti originali, danneggiano il mercato legale, favorendo piuttosto la vendita abusiva. Nel periodo estivo le città balneari sono invase da venditori ambulanti che cercano fortuna attraverso la vendita abusiva. L’operazione delle fiamme gialle di Terracina si inscrive in un’attività di controllo più estesa che porterà i militari a monitorare tutto il litorale.

Il Pd punta il dito sulla sicurezza stradale


In materia di sicurezza stradale e viabilità interviene il gruppo consiliare del Pd che avanza una mozione da discutere in consiglio comunale. “In molte strade della nostra città – si legge nella nota - con particolare riferimento quelle dei centri abitati e quelle situate in alcune zone turistiche, il traffico veicolare è particolarmente intenso. Tali strade, sprovviste in genere di controllo delle forze dell’ordine, vengono percorse velocemente dai veicoli al punto tale da rappresentare un pericolo per residenti e passanti.” Per garantire loro maggiore sicurezza il Pd chiede che su tratti quali via Badino, viale Leonardo Da Vinci, viale Europa, via Badino vecchia, vengano adottati sistemi di rallentamento come i dossi artificiali o altri sistemi ad effetto acustico e visivo, per esempio una maggiore segnaletica orizzontale e verticale. I limiti di velocità prescritti raramente vengono rispettati. Per questo occorre individuare le strade più a rischio ed intervenire per renderle sicure.

Continua il blocco della pesca. Ma i risultati non si vedono


È giunto alla sua seconda settimana il blocco della pesca promosso dai pescatori di Terracina, in accordo con altre marinerie del Lazio. Le manifestazioni dei giorni scorsi, plateale il blocco con i pescherecci della partenza del traghetto per Ponza, non è servito un granché. Neppure impedire che ristoranti ed altre attività possano acquistare pesce fresco locale sembra aver dato i suoi frutti, dal momento che queste attività se lo procurano o congelato o importandolo dall’estero. “Il caro gasolio è un problema reale – dichiara Dario Venerelli del Centro ittico di Terracina – ma nessuno vuole fare niente per tutelare la nostra categoria”. Tra i pescatori terracinesi tanta delusione e, soprattutto, l’impossibilità a risolvere il loro dramma. È prevista un’altra manifestazione per sensibilizzare le autorità al problema: gettare le reti per pescare in strada, bloccando il traffico cittadino.


sabato 14 giugno 2008

Tutto da rifare per il piano Santoro. La differenziata slitta ancora


È ufficialmente tutto da rifare. Il presidente del consiglio comunale Gianni Percoco ha sospeso temporaneamente la delibera del 26 maggio, rinviando a data da destinarsi la partenza del ‘piano Santoro’. Chi pensava che la raccolta differenziata sarebbe partita subito e in modo spedito a Terracina ora deve ricredersi. Un vizio di forma durante il consiglio comunale, le disattenzioni del presidente Percoco, il ricorso della minoranza, con tutta questa opulenza di errori formali e amministrativi Terracina deve attendere ancora di essere ripulita. A farne le spese, ovviamente, cittadini seriamente preoccupati da quanto sta accadendo. Le associazioni cittadine da parte loro rincarano la dose accusando un’amministrazione in evidente difficoltà. Oggi è il 14 giugno, da due settimane il ‘piano Santoro’ avrebbe dovuto entrare in attività e, invece, niente. A questa data il tecnico Carlo Santoro avrebbe dovuto mettere già in cantiere la raccolta di rifiuti organici e vetro per i ristoranti, di carta e cartone per centri commerciali, uffici e scuole, infine la raccolta della plastica per l’intera città. Tramontata definitivamente la speranza che il piano potesse entrare in vigore già a giugno, neppure è facile prevedere quando sarà operativo. Sospesa la delibera che approvava l’operato di Santoro, infatti, si dovrà tornare in consiglio comunale con la convocazione di una seduta straordinaria. In quell’occasione l’assemblea dovrebbe riapprovare la delibera a favore del piano. Se l’approvazione appare solo una formalità, perché la maggioranza tornerà a votare a favore della delibera, più difficile è il compito del tecnico Carlo Santoro che dovrà stilare nuovamente il piano, con nuove date e scadenze da definire. Sempre se il tecnico vorrà continuare a lavorare con il comune di Terracina, dal momento che il suo dovere l’ha già svolto e nei tempi che gli erano stati prescritti. È lecito suscitare un altro dubbio. E se la maggioranza non votasse compatta? Gli eventi degli ultimi giorni, con la spaccatura tra Gianni Percoco, Massimiliano Di Girolamo, entrambi dell’Udc, e il sindaco Stefano Nardi, hanno rimesso in discussione gli equilibri politici che l’amministrazione a fatica era riuscita a mettere in piedi. A quel punto la raccolta differenziata dovrebbe fare i conti non solo con vizi di forma, disattenzioni e ricorsi al Tar, ma anche con le strategie partitiche della maggioranza. E in tutto questo, i cittadini, cosa devono pensare? La città pensa molto concretamente a ciò che vede per le strade e a quello che legge sulle bollette. La città è sporca, la Tarsu è alle stelle, il palazzo comunale è un litigio dopo l’altro. L’amministrazione si era prefissata delle scadenze che non vengono rispettate, si va incontro a sanzioni economiche ai danni del nostro comune per i ritardi nel servizio di raccolta differenziata. La prossima data utile per discutere è il consiglio comunale convocato per il prossimo 20 giugno. Difficile pensare che già la prossima settimana si potrà tornare a votare sul piano Santoro, anche perché altrettanto urgenti sono gli argomenti all’ordine del giorno. Il bilancio di previsione per il 2008 attende ancora di essere discusso e approvato. Calcolando che siamo a giugno, non si può certo dire che Terracina abbia tra le sue qualità la puntualità.

Per l’Ascom non ci sono dubbi. L’amministrazione Nardi è incapace


L’Ascom Terracina accusa a 360 gradi l’amministrazione comunale, ritenuta incapace di gestire la città, impedendone uno sviluppo turistico ed economico degno di essere definito tale. L’associazione commercianti è in piena collisione con la classe politica da cui si sente più danneggiata che incoraggiata a muovere l’economia. “Ad onor del vero – accusa l’Ascom - le amministrazioni Nardi si sono distinte per scelte di particolare significato per la città, scelte innovative di taglio manageriale, di cui bisogna dare atto: hanno investito denaro pubblico (soldi delle tasse che paghiamo) in borsa, in titoli ad alto rischio, le cui perdite ora sono a carico dei cittadini; hanno bandito progetti di finanza per lo sviluppo della portualità e per la nuova sede dell'università, con il risultato che a Formia (e non a Terracina) è stato appaltato e si realizzerà il porto turistico, mentre a Terracina i pescatori sono dediti all'occupazione di spazi pubblici dedicati alla ristorazione, e l'università langue in attesa della definitiva chiusura.” L’Ascom non ha gradito la fretta di far partire i parcheggi a pagamento già dal primo maggio, mentre gli arenili comunali neanche è certo che partano. Si tolgono soldi ai cittadini senza dare in cambio un espediente di risparmio come i lidi comunali, con i prezzi più accessibili per i residenti. “Le critiche derivano dalla totale assenza dell'amministrazione di una benché minima idea di sviluppo che evitasse a noi tutti la deriva verso il declino”.

venerdì 13 giugno 2008

Crisi di maggioranza. Non c'è più politica


Si prospetta un’estate ‘molto calda’ al palazzo: l’amministrazione comunale è sull’orlo di una crisi di nervi. Tra minacce, accuse e recriminazioni la maggioranza rischia un collasso interno. Gianni Percoco si scusa con la minoranza, il sindaco Nardi diventa una furia e finisce per prendersela con l’assessore Massimiliano Di Girolamo, intervenuto a difesa di Percoco. Che non ci sia pieno accordo tra sindaco, assessori e consiglieri, si è visto in occasione del consiglio comunale del 26 maggio, passato alla storia per gli insulti che cittadinanza e sindaco si lanciavano da una parte all’altra dell’aula consiliare. Dopo le escandescenze del sindaco alcuni membri della maggioranza, già quella sera, avevano preso le distanze dalla reazione del primo cittadino condannandone gesti e parole contro il pubblico. Tuttavia nessun esponente di quella bagarre da osteria aveva preso una posizione ufficiale, almeno fino a martedì, quando una lettera firmata dal presidente del consiglio Gianni Percoco e destinata ai rappresentanti dell’opposizione, ammetteva errori e disattenzioni da parte dell’emittente che avrebbe dovuto dichiarare illegittima la seduta consiliare. Invece quella sera il consiglio andò avanti e si espresse a favore del piano Santoro, senza la partecipazione al dibattito della minoranza, uscita dall’aula subito dopo la bagarre. Al gruppo del PD che minaccia di ricorrere al Tar e di far annullare la delibera approvata il 26 maggio, dopo altri due consigli comunali, il presidente Gianni Percoco ha chiesto scusa per non aver annullato la seduta, giustificando l’errore con il trambusto che si era venuto a creare in aula. Scuse legittime, seppur tardive, che di fatto ammettono la non validità del consiglio del 26 maggio e danno piena ragione alla minoranza che, adesso, conta anche sulla lettera firmata da Percoco per invalidare il consiglio comunale incriminato. Tanto ammirevole per etica e professionalità, quanto gravoso per gli interessi politici della maggioranza il gesto del presidente del consiglio comunale. Su tutte le furie il sindaco Stefano Nardi, negativamente sorpreso dalla lettera di scuse firmata da Percoco. Che si sia sentito scavalcato nel prendere un’iniziativa così importante, che sia stato colto completamente di sorpresa dall’intervento in difesa di Percoco dell’assessore Massimiliano Di Girolamo, come il presidente del consiglio esponente dell’UDC, a quanto pare Nardi non avrebbe trattenuto frasi e parole offensive anche nei confronti dell’assessore allo sviluppo economico e produttivo. Il primo cittadino lo avrebbe infatti accusato di non essere stato in grado di gestire la delicata situazione degli arenili comunali, compromettendo la validità del servizio e alimentando le polemiche dei giorni scorsi sulla mancata partenza dei lidi comunali. La lite con Di Girolamo sarebbe stata furibonda e plateale. L’assessore avrebbe messo alle strette Nardi invitando il sindaco a cacciarlo dalla giunta comunale. Si sono così lasciati sul piede di guerra, sindaco e assessore, con la gestione dei lidi comunali ancora da risolvere, con un piano Santoro che alla data di oggi avrebbe dovuto già muovere i primi ma significativi passi e che, invece, latita tra le vie cittadine ancora sporche e contornate di rifiuti. Giugno doveva essere il mese delle grandi partenze, della raccolta differenziata e degli arenili comunali. La crisi politica che serpeggia nel palazzo comunale e che comincia a far vedere i primi risultati, è questa l’unica grave certezza che i cittadini possono vantare nella stagione turistica più nera che si ricordi da anni.

Gli autonomi di centro chiedono più trasparenza al sindaco


Più trasparenza politica nei confronti dei cittadini. È quanto chiede in una lettera al sindaco Nardi il segretario degli Autonomi di centro, Giancarlo Zaratti. Fonte primaria di rispetto per la cittadinanza la trasparenza nella gestione di affari comunali, di delibere e proposte consiliari, può migliorare il rapporto tra elettorato e rappresentanti eletti. Troppo spesso i cittadini si sentono esclusi da decisioni importanti, rigettati dalla stessa classe politica che hanno votato. “Molti cittadini – scrive nella nota Zaratti - si ritraggono da ogni iniziativa specialmente se di natura politica. Altri si rinchiudono nella difesa corporativa di interessi settoriali ed intervengono nella vita pubblica solo in vista di benefici per sé o per il proprio gruppo. Questo deficit di partecipazione favorisce la perdita dei valori della solidarietà, del confronto democratico e alimenta la possibilità di fare proselitismo da parte di chi cavalca la protesta con argomentazioni demagogiche per catturare consenso. Quando nel sentire comune prevale la rassegnazione e l’individualismo, quando i cittadini non controllano più le scelte degli amministratori e non manifestano più la volontà di rivendicare i propri diritti, i gruppi di potere prendono il sopravvento e le lobbies prosperano.” Incontri pubblici e potenziamento della comunicazione con i cittadini le proposte di Zaratti, acuto osservatore della realtà e dispensatore di consigli utili e intelligenti. Al sindaco l’augurio di raccoglierli.

mercoledì 11 giugno 2008

Furto col botto al centro commerciale Orizzonte. Rubati 120mila euro


120mila euro di furto al centro commerciale ‘Orizzonte’, in Via Badino, ieri mattina all’alba. Non hanno ancora un nome i ladri che sono riusciti a mettere a segno il colpo grosso. Certamente, però, constatando la sicurezza, la velocità e l’abilità nel pianificare e realizzare il furto, gli autori della rapina sono chiaramente degli esperti nel settore. Che il furto sia stato progettato da tempo è fuor di dubbio. Non sono frutto di improvvisazione l’orario in cui la rapina è avvenuta, non casualmente alle prime luci del mattino, quando si può scappare velocemente in strada prima che il traffico impedisca una fuga rapida e sicura. Studiato nei minimi dettagli il modo in cui la cassa continua è stata fatta saltare in aria, saturandola di gas e isolandola con del nastro adesivo. Infine, la destrezza con cui i banditi si sono allontanati senza lasciare tracce sul posto, è segno di una tranquillità che solo i professionisti del settore possono avere. La dinamica dei fatti risulta chiara e non lascia incertezze sulle modalità in cui i ladri hanno svaligiato la cassaforte poco prima delle 5. Stando alle prime ricostruzioni i ladri avrebbero fatto esplodere la cassaforte blindata dopo averla riempita di gas, isolandola magistralmente con del nastro adesivo. Fatta saltare la cassa continua del centro commerciale, è stato fin troppo facile per i malviventi afferrare il bottino il più in fretta possibile e allontanarsi senza lasciare alcuna traccia, forse imboccando la strada Pontina, a poche centinaia di metri dal centro commerciale. Il centro commerciale ‘Orizzonte’, uno dei più noti e importanti centri commerciali di Terracina, è dotato di una cassaforte esterna che al momento della rapina aveva al suo interno un totale di ben 120mila euro, incasso dell’esercizio in tutto il fine settimana. Sul grave furto indaga al momento il nucleo operativo radiomobile dei carabinieri di Terracina. Le piste seguite dai carabinieri al momento non hanno dato esiti. Anche se la rapina di ieri mattina è sicuramente il più eclatante dei colpi messi a segno a discapito del supermercato ‘Orizzonte’, non è la prima volta che l’esercizio di Via Badino subisce nel periodo estivo furti più o meno gravi. Ogni anno, infatti, il titolare dell’attività si trova costretto a denunciare il furto ad opera di ignoti di decine e decine di articoli, da piccoli oggetti per la casa fino ad elettrodomestici anche ingombranti, come televisori e radio. Nonostante la rapina e il danno economico che l’attività ha subito, il centro commerciale ‘Orizzonte’ non è rimasto chiuso ai clienti. Piuttosto il personale ha svolto regolarmente il proprio lavoro, come ogni giorno.

Incidente sulla Pantani Da Basso. Feriti due fratelli


Grave scontro tra due auto sulla Pantani da Basso ieri mattina intorno alle 10 e 45. Doveva essere una giornata come tante altre per Marco Pariselli, 20 anni, e sua sorella Giulia, 14 anni, di Borgo Hermada. Le cose sono andate diversamente. Mentre percorrevano la strada Pantani da Basso verso Terracina, in prossimità dell’incrocio con la strada Circondariale l’auto guidata dal 20enne, una Smart bordeaux e grigia, ha impattato una Mercedes argento proveniente dalla Circondariale. La Smart ha subìto a quel punto una brusca sterzata, invadendo la corsia opposta su cui, fortunatamente, non transitava nessuno. L’auto dopo aver colpito il cordolo in cemento a margine della carreggiata si è cappottata più volte prima di terminare la carambola a pochi metri da un’abitazione. Il conducente della Mercedes, un 49enne del posto, ha lanciato immediatamente l’allarme. Pronto l’intervento del 118 di Terracina che ha trasportato i due fratelli all’ospedale Fiorini. In prognosi riservata la 14enne, da subito apparsa in condizioni serie. Per il fratello inizialmente erano state segnalate solo ferite, salvo poi la notizia che anche per lui la prognosi è riservata. Illeso il conducente della Mercedes che, secondo la prima ricostruzione dei fatti, non si sarebbe fermato allo stop della Circondariale. Gli agenti della polizia locale e i pompieri di Terracina hanno impiegato più di un’ora per riportare la situazione alla normalità. Solo dopo le 12 via Pantani da Basso è stata riaperta al traffico in entrambi i sensi di marcia. Per le automobili i vigili hanno disposto il sequestro amministrativo.

Terracina ai tour operators piace sì, ma non troppo


Una città a due facce quella che si è presentata ai tour operator ospitati a Terracina per la 4^ edizione del workshop turistico. Provenienti da diversi paesi europei, i titolari delle agenzie turistiche che hanno visitato Terracina, hanno ammirato le bellezze che la città del Tempio di Giove offre. Il tempio, appunto, poi il teatro romano, il duomo, il litorale. Apprezzata dagli esperti turistici anche la posizione strategica di Terracina, a metà strada tra Roma e Napoli, a pochi passi dal Parco nazionale del Circeo e dall’arcipelago delle isole pontine. Tanto lodate le bellezze archeologiche e naturali, altrettanto evidenziate le negatività della città. Carente di parcheggi e di isole pedonali, i tour operator hanno fatto rilevare che Terracina avrebbe bisogno di un intervento più deciso per la pulizia e l’arredo urbano. Soddisfatto dell’incontro l’assessore al turismo Pietro Serra. “La politica amministrativa diretta al turismo deve affrontare problematiche strategiche come la politica dei rifiuti e dell'assetto urbano, avviando un processo di crescita, vera svolta in termini economici ed occupazionali”.

lunedì 9 giugno 2008

Giro di vite dei vigili urbani. Sequestrati 10mila euro di merce clandestina


Tempi duri per i venditori ambulanti sulle spiagge. Per quest’estate sono previsti controlli a tappeto su tutto il territorio volti al sequestro della merce venduta irregolarmente. La polizia locale promette sequestri a raffica e retate a ripetizione per limitare la vendita abusiva di merce sul litorale. Ieri è cominciata l’operazione che vedrà i vigili urbani terracinesi impegnati per tutta la stagione turistica, alle prese con il commercio clandestino di monili, asciugamani, cappellini e cd musicali. Dalla mattinata di ieri gli uomini del comandante Vincenzo Pecchia hanno effettuato già 26 sequestri. La merce recuperata, il cui valore si attesta intorno ai 10mila euro, è stata trasportata presso il deposito del comando dei vigili urbani in Piazza Garibaldi. I venditori ambulanti fermati dagli agenti della polizia locale sono tutti extracomunitari clandestini, privi del regolare permesso di soggiorno. Per loro sono stati redatti verbali anche di 5mila euro. Solo alcuni dei venditori ambulanti sono stati condotti presso la stazione della polizia municipale. Molti di loro, infatti, accortisi in tempo dell’operazione, si sono affrettati ad abbandonare la propria merce sulla spiaggia e a fuggire via per evitare i controlli. Agli agenti della polizia locale non è rimasto altro compito che recuperare la merce incriminata e metterla sotto sequestro, constatando la fuga degli extracomunitari. “Questo tipo di controlli – afferma il comandante dei vigili urbani di Terracina Vincenzo Pecchia – saranno ripetuti sistematicamente e in modo sempre più capillare. Il nostro obiettivo è quello di monitorare tutto l’arco del litorale terracinese in pieno rispetto dell’ordinanza sindacale che vieta la vendita diretta di merce da parte di venditori ambulanti senza alcun tipo di permesso. Abbiamo cominciato oggi e continueremo nei prossimi giorni.” Giro di vite da parte della polizia locale, quindi, mentre si progettano interventi più intensi anche per i prossimi giorni. Protagonisti disperati di un mercato illecito ma non sempre fruttuoso, i venditori ambulanti sono nella maggior parte di origine senegalese, nigeriana, marocchina. Alcuni di loro giungono in Italia solo per i mesi estivi, appositamente per vendere la propria merce sulle affollate spiagge italiane. Sono in molti a battere ogni giorno l’intero litorale, avanti e indietro sulla sabbia in cerca dei propri clienti. La vendita abusiva e irregolare è un fenomeno che ha preso piede ormai da tempo sulle spiagge del litorale pontino. Il flusso di immigrati clandestini che cerca di guadagnarsi da vivere improvvisandosi commercianti sulla sabbia, sebbene già notevole negli anni passati, pare aumentato quest’anno e le previsioni segnalano un incremento del fenomeno per le prossime settimane. E siamo solo ai primi di giugno. I controlli effettuati ieri mattina sono l’inizio di un vasto lavoro che verrà coordinato anche dagli altri comandi di polizia locale del territorio, al fine di impedire che sempre più cittadini extracomunitari decidano di professare quest’attività illecitamente sulle spiagge pontine.

Incidente sull'Appia. L'auto responsabile fugge via


Ancora un incidente stradale sull’Appia. Coinvolte in un tamponamento a catena quattro automobili, in direzione sud intorno alle 18. Causa dello scontro una frenata improvvisa, forse per un sorpasso azzardato. La prima auto a tamponare è stata un fiat punto grigia, guidata da un’anziana. Le altre persone coinvolte nell’incidente non superano i 30 anni. Poi una Punto nera che ha colpito da dietro una Clio, facendola girare su sé stessa e spingendola contro il guardrail. Nessun ferito grave, fortunatamente. La prima auto che con la frenata improvvisa aveva causato il sinistro, è fuggita via facendo perdere le sue tracce. Chi era alla guida non si è neppure preoccupato delle condizioni altrui. Sul posto polizia stradale e locale di Terracina e il 118 di Fondi.

Troppo traffico al porto. Mazzucco propone la soluzione



Una mozione per risolvere il problema del traffico nella zona del porto. Nel consiglio comunale del 5 giugno, il consigliere Edis Mazzucco ha proposto una mozione votata all’unanimità dai presenti in aula. Al centro della proposta la volontà di cominciare a discutere anche da un punto di vista tecnico dell’ampliamento del ponte dell’ospedale, unico tratto percorribile da una banchina all’altra del canale Pio VI. La vicinanza con il lungomare e con il porto, il parcheggio su entrambi i lati della carreggiata, il ponte è snodo indispensabile per il collegamento con via Roma e viale della Vittoria, “L’intervento sul ponte – afferma Edis Mazzucco – è una priorità assoluta. Specialmente nel periodo estivo è un tratto insufficiente e pericolo per la viabilità. Per questo occorre intervenire o ampliano la sede stradale del ponte già esistente, o affiancandogli un altro ponte, permettendo un fluire migliore del traffico.” Votando all’unanimità la mozione avanzata dal consigliere Mazzucco, l’assise ha deciso di intavolare un dibattito coinvolgendo anche tecnici che daranno il proprio contributo per migliorare la situazione attuale. Intanto è stato convocato il prossimo consiglio comunale per il 20 giugno. All’ordine del giorno l’esame e l’approvazione del bilancio di previsione del 2008.

I pescatori bloccano il traghetto per Ponza. Si inasprisce la protesta


Adesso la protesta si fa sul serio. Se non bastano incontri inconcludenti a risollevare l’economia ittica, si creano disagi per attirare l’attenzione su un problema reale e grave. I pescatori si sentono abbandonati da autorità e istituzioni, soli dinanzi a un problema che non possono risolvere: il caro gasolio. “Si può uscire in mare sapendo che il lavoro sarà a malapena sufficiente a rientrarci con le spese? È ammissibile lavorare senza guadagno alcuno, quando i costi del gasolio superano le rendite ricavate con la vendita del pescato?” Con questi interrogativi avevamo lasciato i pescatori sconsolati ma speranzosi, qualche giorno fa, con le braccia incrociate a gridare che la pesca non può andare avanti così. Li abbiamo ritrovati ieri mattina, più decisi a scendere in campo con azioni eclatanti, di quelle che ‘fanno notizia’. Hanno perso molta della speranza dei giorni scorsi. I contatti con le autorità non sono bastati per definire una soluzione per i propri problemi. Vittime senza colpa del caro-gasolio che appare inarrestabile, vittime allo stesso tempo di una politica inadeguata e insufficiente a loro tutela, i pescatori di Terracina ieri mattina sono passati dalle parole ai fatti. Appostati già dalle 7 all’uscita del porto, la loro protesta è di quelle che verranno ricordate. Con il suono delle sirene come a voler richiamare l’attenzione di tutti, con striscioni del tipo “Andremo tutti in cassa integrazione”, i pescherecci hanno ostacolato la partenza, prevista per le 8, della nave Carlo Forte della compagnia Snap, diretta a Ponza. Le imbarcazioni che popolavano in modo insolito il porto hanno manifestato la propria protesta in modo pacifico ed efficace, creando disagi ma nel pieno rispetto del lavoro del traghetto diretto all’isola pontina, con i suoi passeggeri a bordo. Non si sono verificate tensioni, solo la volontà di rendere pubblica una crisi che, denunciano i pescatori, “viene sottovalutata a torto, perché a farne le spese sono uomini umili, onesti e colpevolmente non tutelati.” La partenza della nave Carlo Forte è stata rimandata di mezz’ora, mentre i pescherecci si muovevano senza sosta. In particolare l’imbarcazione Tequila con il suo equipaggio si è avvicinato al traghetto Snap, per impedirne la partenza. Per evitare che si verificassero incidenti, sono scesi in acqua anche la polizia e la guardia costiera. Alle 8 e 30 il peschereccio Tequila si è spostato facendo strada alla nave che, effettuando manovre insolite, è riuscita a farsi largo tra gli altri pescherecci fermi allo sbocco del porto. “La protesta di questa mattina – afferma il pescatore Giampiero L’Aurora, impossibilitato a partecipare per il motore in avaria della sua barca – ha lo scopo di creare un disagio, non un blocco che non riteniamo giusto per i clienti della compagnia Snap. Abbiamo ritardato di 30 minuti la partenza del traghetto, in segno di protesta educata ma decisa. Non vogliamo che altri paghino per le colpe altrui, il mercato ittico sta già subendo troppi danni. Lo sciopero della pesca non ha sortito nei giorni scorsi l’effetto desiderato, perché i ristoranti hanno servito comunque il pesce, surgelato o proveniente dall’estero. Così abbiamo deciso di creare disagi a livello di traffico marittimo, ostacolando l’uscita dal porto della nave Carlo Forte.” È stato solo il primo giorno di protesta, sarà ripetuto anche questa mattina e lunedì. Se non servirà neppure questo, fanno sapere i pescatori, sono in programma altre manifestazioni. Un’ipotesi sarebbe gettare le proprie reti da pesca sulla strada, con disagi per il traffico cittadino.

Ha un malore al volante. Auto fuori strada sfiora la tragedia


Incidente ad alto coefficiente di pericolo sul Lungomare Circe, ieri pomeriggio intorno alle 16 e 30 per un 70enne di Roma. Un malumore o una distrazione alla base del sinistro che non ha coinvolto altri veicoli né passanti. Molta paura per i presenti che per poco non venivano investiti dall’auto, una Fiat Punto bronzo, uscita di strada e salita sul marciapiede, terminando la sua corsa intrappolata tra il muretto e il corrimano, rischiando di cadere in spiaggia. Le conseguenze dell’incidente sarebbero state ben più gravi. Erano presenti molti ragazzi che hanno visto la scena e lanciato l’allarme. Sul posto polizia stradale e vigili urbani, a lavoro per accertare la dinamica dell’incidente. Il 70enne di Roma, invece, è stato trasportato all’ospedale Fiorini.

Quel blog che fa tanto parlare di sé. Coccia attacca Giuliano Masci


Continua a far parlare di sé la decisione di introdurre, sul sito istituzionale del comune di Terracina, un link che porta direttamente al blog personale del vicesindaco Giuliano Masci. Nell’ultimo consiglio comunaleil dibattito è stato aperto dal consigliere Vincenzo Coccia che ha chiesto all’amministrazione di rimuovere il link incriminato dal portale del comune. “Non è il massimo della correttezza – ha dichiarato il consigliere Coccia - che un sito istituzionale conduca alla pagina personale del vicesindaco. Pagina in cui polemizza con gli organi di stampa e manca di rispetto ai cittadini.” Stupito dalle affermazioni del consigliere dell’opposizione, è intervenuto il sindaco. “La decisione di creare quel collegamento – ha ribattuto Stefano Nardi – è stata presa da me e da Giuliano Masci insieme. È un modo positivo e facile per comunicare con i cittadini, senza incorrere nelle difficoltà burocratiche e amministrative altrimenti presenti. Invito anche tutti gli altri assessori e consiglieri a seguire l’esempio del vicesindaco, in modo da creare un sistema interattivo e veloce per conoscere i problemi della città rispondendo a questioni e dubbi che i cittadini vorranno avanzare.” Comunicare online è facile e accessibile a tutti. Il pericolo è che un sito istituzionale divenga una babele in cui tutti dicono tutto senza controlli, creando confusione evitabile.

Perché l'amministrazione non dice nulla sugli arenili comunali? Attacco del PD


Il Pd stila una speciale pagella. In materia di turismo estivo l’amministrazione Nardi è gravemente insufficiente sotto tutti i punti di vista: Terracina è bocciata. “L’amministrazione comunale - accusa il gruppo consiliare dell’opposizione - non ha ancora provveduto, e siamo all’8 giugno, a programmare e finanziare le manifestazioni estive; alla manutenzione delle aree abbandonate, con erba alta e in molti casi presenza di rifiuti; alla manutenzione delle strade.” Ciò che più preoccupa i rappresentanti del Pd è che sugli arenili comunali non si sa ancora nulla. A questo punto sarebbe opportuno chiarire la situazione o pubblicamente, in rispetto dei cittadini che attendono, forse invano, la partenza di un servizio che quest’anno ancora non decolla. Altra soluzione sarebbe convocare una commissione specifica per discutere dei problemi tecnici all’origine del disservizio. L’opposizione accusa poi l’amministrazione comunale di non essere coerente con la propria linea politica. “Per la gestione degli arenili demaniali, la maggioranza si trova in uno stato confusionale. Veniamo a conoscenza che la gestione degli arenili in parte sarebbe affidata ad alberghi, in parte a colonie e cooperative. Più grave è il fatto che tutto sia avvenuto e stia avvenendo senza una minima discussione nella commissione comunale competente.” In conclusione, l’opposizione rimanda a settembre l’operato dell’amministrazione comunale con l’accusa di essere la causa “con la sua incapacità, delle peggiori condizioni possibili per la stagione turistica terracinese.”

Il mistero degli arenili comunali. Nessuno risolve l'enigma


Ma quale gestione comunale, gli arenili del comune potrebbero passare a privati. Avanza l’ipotesi che il servizio di spiagge comunali passi nelle mani di cooperative esterne. È solo una eventualità ma l’attesa inoltrata fino ad oggi senza che dichiarazioni ufficiali siano giunte a chiarimento della questione, fanno pensare che per quest’anno gli stabilimenti balneari gestiti dal comune incontrino delle difficoltà logistiche ed economiche evidenti, impedendo al servizio di partire come negli anni passati. Che una gara d’appalto sia pronta per cedere a cooperative esterne la gestione degli stabilimenti comunali? Pare proprio di sì. Un’altra tegola cade sul turismo firmato amministrazione comunale. Lo scorso anno di questi tempi i cittadini avevano già un posto al sole prenotato e pronto per l’uso. Quest’anno il servizio non parte ancora, né è certo che inizierà. Il lido, la rotonda, sono tratti di spiaggia che nelle ultime estati erano stati riqualificati attraverso un servizio di balneazione controllato e sicuro, a prezzi modici rispetto agli altri stabilimenti balneari. Costi agevoli, ombrelloni e sdraio nuovi, bagnini e spiaggini sempre attenti e al lavoro, con queste caratteristiche gli stabilimenti comunali rappresentavano un’offerta validissima. Voci di palazzo lasciano trapelare che si è prossimi a gare d’appalto per assegnare la gestione del servizio a terzi, ipotesi già avanzata nel mese di aprile, quando i vertici amministrativi avevano smentito per l’insufficienza di tempo a disposizione, rinviandola all’anno prossimo.

Al via il nuovo regolamento sull'occupazione del suolo pubblico


Giovedì sera si è tenuto il consiglio comunale per discutere il regolamento sull’autorizzazione di occupazione del suolo pubblico per bar, pub e ristoranti. Tra l’opposizione che ha sollevato le proprie perplessità e proposto emendamenti, e la maggioranza che ha votato compatta, i dieci articoli del regolamento sono stati approvati. “Le pergotende che gli esercizi commerciali installeranno – ha affermato Antonio Bernardi dai banchi del Pd – possono influire negativamente sul traffico e non rispettare il codice stradale. Per questo occorre fare chiarezza su come si controlleranno le attività per fare in modo che queste rispettino il codice della strada”. Ultimo a prendere la parola dopo il botta e risposta tra maggioranza e opposizione, il sindaco Stefano Nardi. “I turisti amano mangiare, passare il loro tempo all’aperto. Per favorire il turismo bisogna commercializzare lo spazio pubblico. Dobbiamo aiutare i commercianti. Facciamo muovere l’economia di chi deve fornire tende, sedie e tavolini, di chi si siede al tavolino e consuma, di chi è costretto ad assumere personale per essere competitivo. Con questo regolamento ‘elastico’ produciamo nuove opportunità lavorative.” Dopo le spiegazioni del primo cittadino la votazione ha visto il prevalere dei favorevoli al rilascio della nuova tipologia di autorizzazioni, con l’effettività immediata del regolamento.

Un teatro romano tutto da scoprire


Appuntamento da non perdere il 7 giugno alle 17 presso la sala giunta del palazzo comunale. È stata organizzata una conferenza pubblica per parlare di uno dei ritrovamenti archeologici più importanti degli ultimi anni. La riscoperta del teatro romano, alle spalle di piazza Municipio, in pieno centro storico, ha attirato una miriade di studiosi ed esperti di archeologia e architettura classica. Tutti gli studi condotti furono oggetto di un convegno e gli atti pubblicati nella rivista ‘Scienza dell’antichità’. “La pubblicazione degli interventi scientifici e la presentazione del volume che li raccoglie –dichiara l’assessore Sandro Marigliani - offriranno un importante contributo per far conoscere al vasto pubblico un argomento di grande valenza culturale e di particolare interesse per Terracina. La conferenza si pone nell’ottica di una continuità progettuale che vede da anni impegnata l’amministrazione comunale e che ha come obiettivo principale il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione del patrimonio culturale del territorio”.

Vigili urbani al lavoro dopo il maltempo della notte


Doppio intervento ieri mattina per i vigili urbani di Terracina. Il primo per riabilitare il traffico di via Badino dopo che un tamponamento aveva causato disagi alla percorribilità della strada, l’altro per sgomberare un vecchio rudere abbandonato. Per quanto riguarda l’incidente, tre auto sono state coinvolte nel sinistro all’altezza del ristorante ‘Il pappagallo grigio’, in prossimità di una scuola elementare e di un asilo. La zona era molto trafficata anche per la presenza in viale Europa del mercato, proprio a pochi metri dal luogo dell’incidente. Nessuno dei protagonisti dello scontro è rimasto ferito. Gli agenti della polizia locale hanno impiegato un’ora per riportare la situazione alla normalità. L’altra operazione condotta dai vigili è consistita nello sgombero di tre rumeni che da tempo alloggiavano in un rudere fatiscente e in pessime condizioni igieniche e sanitarie. Il rudere, nelle vicinanze dell’ospedale Fiorini, era diventato l’abitazione per i tre clandestini che, abitandovi, mettevano a serio rischio la loro salute.

Tra detrattori e difensori, l'inciviltà regna sovrana


Tra chi accusa e chi si difende, il dibattito sui rifiuti ha chiamato in causa tutti. Dall’amministrazione comunale alle associazioni cittadine, chiunque ha espresso la propria opinione e, cosa più importante, tutti hanno preso coscienza del problema. Chi è stato accusato ha avuto modo e tempo di replicare, chi ha denunciato ha ottenuto le risposte che richiedeva. Adesso però un incontro costruttivo pare l’unica soluzione possibile. Vogliamo la raccolta differenziata come tanto proclamato? Pretendiamo un servizio efficiente e capace di ripulire la nostra città? Che piaccia o meno il ‘piano Santoro’ è stato approvato ed è il momento di saggiarne le qualità votate dalla maggioranza in consiglio comunale. Chiaramente, per quanto possa essere riconosciuto valido, il piano da solo non basta a fare di Terracina esempio di nitidezza e splendore. La volontà di avere una città più pulita e salutare dipende soprattutto da chi la raccolta differenziata non l’ha mai fatta, cioè i cittadini. Risolti i lati tecnici con il piano elaborato da Carlo Santoro, adesso occorre insegnare la cultura della differenziata, operazione che solo agli sprovveduti potrebbe apparire facile ed immediata. Si è incolpata l’amministrazione di non adempiere ai propri doveri. Certamente non è esente da colpe, ma cosa ha fatto la cittadinanza per migliorare la situazione? Senza scadere in banali generalizzazioni, le associazioni cittadine hanno fatto tutto il possibile, e al meglio, per muovere le acque e coinvolgere l’opinione pubblica. Da parte sua l’amministrazione ha votato l’approvazione al ‘piano Santoro’, dotando la città delle risorse tecniche, anche se solo virtualmente. Adesso i cittadini, responsabili molte volte di azioni ingiustificabili. Alla fine di viale Europa, a margine della strada, una discarica a cielo aperto. Frigoriferi, materassi, immondizia campeggiano indisturbati a pochi passi dal mare, all’entrata nord di Terracina. Tra chi denuncia e chi si difende non eleggiamo vincitori. Con la convinzione che, come diceva Orazio, “in medio stat virtus”. Nessuno ha ragione o torto più degli altri. Urge senso di responsabilità da parte di tutti, di chi amministra e di chi è governato.

L'Ascom esige le scuse ufficiali dal Palazzo


Lettera al veleno dell’Ascom Terracina. Il mittente esige le scuse ufficiali di primo cittadino e presidente del consiglio per l’incresciosa bagarre in aula il 26 maggio. “Era come se la presenza del pubblico – si legge nella nota - non fosse gradita, visto che il primo cittadino e alcuni consiglieri hanno manifestato reazioni di fastidio ad indirizzo dei presenti. Il sindaco non è un interlocutore sereno. Il suo rivolgersi al pubblico presente con parole offensive richiede delle scuse pubbliche. D'altra parte l'arroganza sembra la cifra di questa amministrazione che è avulsa dalla vita sociale ed economica della città e procede a colpi d'ascia, con pretesa di comandare più che di amministrare, senza ascoltare le istanze di cittadini e associazioni, anzi considerandoli tutti “comunisti” con un giudizio offensivo e pericoloso. Il pattume non è solo nelle strade, ma anche nelle stanze del palazzo, e vorremmo che coloro che hanno ricevuto la “delega” dai cittadini, esprimessero più amore e rispetto per la città”. La parola a Nardi.

Masci e associazioni cittadine, come se il problema di Terracina fosse nei numeri


Giuliano Masci chiede spiegazioni e le associazioni rispondono. Al politico che invita i cittadini a chiedere spiegazioni sul numero di partecipanti alla manifestazione, l’associazione ‘Città partecipata’ risponde con un video intitolato ‘uno nessuno centomila’. Non molti all’inizio, tanti, tantissimi più tardi, qualche decina alla fine del corteo. Prima di essere così attaccati alle cifre, non sarebbe meglio chiedersi il perché di un tanto pubblicizzato evento o capire la natura del corteo invece che pensare alla quantità e all’aritmetica? Anche se fossero state solo dieci persone quel giorno in piazza, la determinazione con cui i manifestanti sono scesi in strada a protestare, questo vale più di ogni numero, è di questo che bisogna tener conto.

Esattoria in sciopero, le bollette possono aspettare


Già pagare le bollette è un dispiacere, se poi si trova lo sportello dell’esattoria chiuso, allora il malumore aumenta. Per il pagamento di cartelle varie e rateizzazioni gli sportelli di via Bengasi sono stati chiusi per sciopero dal 29 maggio al 3 giugno. Il motivo della protesta è il cambiamento dei modelli contrattuali nel passaggio da Monte dei Paschi di Siena a Equitalia Gerit Spa. Lo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali si è protratto per alcuni giorni causando disagi per i contribuenti. Giunti al portone dell’ufficio esattoriale, i cittadini hanno trovato il cartello con l’annuncio dello sciopero. Dopo lo stupore iniziale, comincia la preoccupazione. Le date dello sciopero corrispondono alla scadenza per il pagamento delle imposte. Questo avrebbe potuto significare per i contribuenti, che con ogni probabilità già dalla mattinata di oggi si accalcheranno nel piccolo ufficio dietro Piazza Garibaldi, l’obbligo a pagare anche la mora per la scadenza nel versamento. Per fortuna, e con grande senso di responsabilità, i vertici aziendali hanno fatto sapere che non sarà previsto nessun aumento sulle imposte. I motivi che hanno causato lo svolgimento dello sciopero e i disagi che ne sono conseguiti non hanno nulla a che vedere con i cittadini che non possono rimetterci di tasca propria per controversie aziendali. Oggi l’ufficio esattoriale riapre, la riscossione tributi ricomincia, ognuno può tornare a pagare ‘serenamente’ il proprio debito con lo Stato.

Masci: "Se ragionassimo come il consigliere Coccia, non avremmo neppure la casa"


Continua il botta e risposta maggioranza – opposizione. Al centro del dibattito ancora una volta la delibera approvata nell’ultimo consiglio del 29 maggio con cui la maggioranza ha decretato all’unanimità la sottoscrizione di pegno delle azioni con Acqualatina Spa. La minoranza in quell’assise si era mostrata molto contrariata alla decisione presa e sia prima che dopo il voto aveva messo in chiaro tutte le proprie perplessità in merito alla vicenda. Tema delicato quello dell’acqua, cui il comune ha deciso di assumere una posizione forte a livello provinciale, facendo da capofila per tutti gli altri comuni nell’appoggiare Acqualatina. Dall’opposizione che aveva dichiarato la volontà a non essere “i primi della classe”, anticipando tutti gli altri comuni nella decisione, viene ravvivato il dibattito con l’intervento del consigliere Vincenzo Coccia. “I membri della maggioranza – ha reso noto il consigliere del Pd - hanno votato come tante ‘pecorelle’ obbedendo a Giuliano Masci. La maggioranza avrebbe dovuto agire con più scienza e coscienza”. Pronta la risposta del vicesindaco che, dalle pagine del suo portale personale, fa sapere che aderire al progetto di Acqualatina è di primaria importanza in quanto “non ci si deve sottrarre ai doveri derivanti dall'essere soci anzi bisogna sostenere con fiducia e vigore le iniziative societarie” . Il consigliere Coccia non viene risparmiato da critiche. “Il Consigliere Vincenzo Coccia, al solito, quando non condivide l'atteggiamento degli altri, esagera nei toni e negli aggettivi non capendo che coloro che sono in dissonanza con il suo pensiero e/o con la sua tesi non sono ‘pecore’ ma che semplicemente hanno un'altra idea, un'altra opinione e, quindi, possono liberamente esprimersi così come ritengono”. Spiega Giuliano Masci: “Il procedimento è analogo a quello di tutti quei cittadini che per comprare casa sottoscrivono mutui facendosi iscrivere ipoteca. Se ragionassimo come Vincenzo Coccia e pensassimo solo alle conseguenze negative insite nel contratto di mutuo (la banca in caso di inadempienza può esercitare l'ipoteca sull'immobile) nessuno comprerebbe più l'abitazione. Non sono ‘pecore’ coloro che la pensano così, anzi, direi che sono quegli inguaribili ottimisti (non sprovveduti) che hanno fatto e faranno ancora l'Italia che si distinguono dai ‘catastrofisti’, che valutano le operazioni di impresa solo per clausole contrattuali e vedono sempre e solo ipotetiche sventure future.” Da parte sua l’opposizione avrebbe preferito mantenersi più cauta nel prendere una decisone così importante. Una maggiore ponderazione sul da farsi l’avrebbe soddisfatta maggiormente, e a poco è servito il dibattito in aula e le questione avanzate alla maggioranza. Il dibattito c’è stato, la delibera è passata, che siano pecore come ha detto Coccia o coraggiosi leoni, come sembrerebbe affermare Masci, il dado è tratto. Con la convinzione, tra l’altro pienamente ribadita da tutti i consiglieri e assessori, di ogni colore e schieramento politico, che l’acqua è un bene di tutti, risorsa indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo.

domenica 8 giugno 2008

Terracina invasa dalle Fiat 500


Blu, gialle, rosse, domenica mattina decine di 500 hanno invaso le strade terracinesi. Piccole, agili e rumorose, le mitiche Fiat 500 hanno sfilato tutta la mattina consentendo di osservarle da vicino, di divertirsi guardandole sfrecciare da una parte all’altra della città, con il suono del clacson e l’odore di benzina. I vigili urbani hanno dovuto tenere a bada i piloti scatenati, desiderosi di condividere con Terracina una giornata di passione e divertimento. Il piacere indescrivibile di avere tra le mani la 500 che, sarà un po’ datata, ma ha fatto la storia del nostro paese, immortalata in film e fotografie della bella Italia.

Una ztl per il centro storico. Questa la proposta del comitato di quartiere


Si sono incontrati il 30 maggio i rappresentanti del comitato per il centro storico alto e l’assessore al centro storico, Luciano Pecchia. Tema della riunione la volontà di rendere migliore la parte alta della città, depositaria di un patrimonio storico culturale unico al mondo, con le richieste avanzate dal comitato di quartiere all’assessore. L’incontro ha ottenuto il risultato di aver dato vita ad un primo ma importantissimo passo verso una collaborazione reciproca tra abitanti e governo della città, con l’intenzione di instaurare un rapporto di sinergia per il raggiungimento di obiettivi comuni. Priorità è la costituzione di una zona a traffico limitato. Il flusso di mezzi che ogni giorno percorre le vie del centro storico è dannoso per più motivi. Prima di tutto ostacola il passaggio dei pedoni, costringendo gli automobilisti a manovre difficoltose. Il rumore delle automobili, poi, è fastidioso per abitanti e turisti che più volte hanno lamentato la necessità di istituire un’area pedonale. Come se non bastasse, ai problemi di traffico si aggiungono quelli relativi alla sosta selvaggia di auto e ciclomotori. Con la loro presenza ingombrante, veicoli parcheggiati senza criterio in passato hanno obbligato, quando se ne è verificato il bisogno, ambulanze e altri veicoli di emergenza ad effettuare manovre intricate, anche nei casi di estrema urgenza. Senza parlare del fatto che la pavimentazione stradale composta dai sanpietrini originali sta subendo danni irreparabili. Tutto ciò a danno della bellezza e del fascino del centro storico alto e del turismo terracinese che, denuncia il comitato del quartiere, troppo spesso viene considerato di serie B a favore del turismo balneare. Invece il teatro romano, il foro emiliano, i vicoli e le mura medievali, la cattedrale, costituiscono tutti un’alternativa culturale più che valida per i turisti al richiamo di spiaggia e ombrelloni. Migliorare la viabilità nel centro storico è solo il primo punto da discutere. Poi vengono la valorizzazione delle opere d’arte, un maggiore servizio di controllo notturno, la raccolta dei rifiuti porta a porta, la riqualificazione di piazze e aree verdi. La parola passa all’assessore Pecchia.

Terracina ricorda la nascita della Repubblica. La storia cominciò quel giorno


Terracina ha ricordato nella mattinata di ieri la ricorrenza del 2 giugno, con la celebrazione dei 62 anni dalla nascita della Repubblica. Era il 2 giugno 1946 quando gli italiani vennero chiamati al voto, l’Italia usciva distrutta dalla guerra e bisognava ricostruirla, prima nello spirito e poi sui mattoni. Iniziò da quel giorno un cammino nuovo verso la democrazia e la rinascita del nostro paese. Ieri in tutta Italia si è festeggiato per questo, per ricordare l’importanza di una data nella nostra storia. Per non dimenticare che l’Italia nacque quel giorno, quando a votare furono chiamati indistintamente tutti i cittadini, uomini e donne, e scelsero la Repubblica alla monarchia. Terracina, come ogni anno, ha voluto festeggiare con le marce militari eseguite dal corpo bandistico cittadino, con i reduci di guerra che quel giorno andarono a votare. Infine con le autorità politiche e militari. Quest’anno tra le vie cittadine che hanno ospitato il corteo tanti giovani. Hanno preso parte alla manifestazione non solo come pubblico ma anche in qualità di testimoni di una nuova generazione che non dimentica né rinnega le proprie origini. Scopo di celebrazioni del genere è quello di mantenere vivo un ricordo che rima con l’identità di cittadino italiano. Senza la conoscenza della storia d’Italia, quella con la ‘S’ maiuscola, non possiamo sentirci pienamente figli della nostra patria. Presso il monumento dedicato ai caduti di Borgo Hermada prima, dinanzi al monumento in onore ai caduti di Terracina più tardi, il corteo ha portato il suo omaggio alle vittime della II guerra mondiale, depositando la simbolica corona ai piedi della stele con incisi i nomi dei soldati terracinesi. A salutarli anche i compagni di vecchie glorie, i sopravvissuti alla catastrofe della guerra che con commozione e orgoglio hanno testimoniato il proprio valore con la mano alla fronte quando si è alzato inconfondibile, eco di storia passata, il suono della tromba che recitava il suo personale ‘silenzio’.