domenica 15 giugno 2008

Lunedì riunione dei capigruppo. O è nullo il consiglio del 26 maggio, o il Pd ricorre al Tar


“Se il presidente del consiglio non annulla la delibera del 26 maggio, il ricorso al Tar passerà dalle nostre scrivanie ai banchi della prefettura.” Lo promette il capogruppo del Pd Antonio Bernardi, convocato lunedì sera per decidere sull’annullamento definitivo del consiglio comunale del 26 maggio. Dopo la lettera di scuse inviata dal presidente del consiglio comunale Gianni Percoco ai membri della minoranza, e dopo le dure critiche che la maggioranza non gli ha risparmiato, l’opposizione aveva elogiato il comportamento di Percoco, lodevole di aver agito al di sopra degli schieramenti partitici e in nome della legalità. Questa è storia del passato recente della politica terracinese. Il futuro è proiettato alla data di lunedì 16 giugno alle 18, presso l’aula comunale di corso Anita Garibaldi. Per quel giorno è stata convocata una riunione dei capigruppo. All’ordine del giorno la messa in atto del provvedimento che invaliderebbe definitivamente il consiglio del 26 maggio. Sebbene ufficiosamente l’esito dell’incontro di lunedì prossimo sia già sicuro, con l’annullamento della seduta consiliare sotto accusa, il capogruppo dell’opposizione non ci metterebbe la mano sul fuoco. “Siamo stati convocati per lunedì – dichiara Antonio Bernardi – e ci aspettiamo che, nel rispetto della legalità e del buon senso, la delibera con cui è stato approvato il ‘piano Santoro’ venga decretata nulla. Eppure non sono tanto certo che questo avverrà. Se la maggioranza non vorrà piegarsi alla legalità, e non vorrà allinearsi alla posizione di Gianni Percoco, in questo caso, in qualità di membri dell’opposizione, siamo già pronti a ricorrere al Tar per far invalidare il consiglio comunale del 26 maggio scorso. Il ricorso è stato già stilato, aspetta solo di essere inviato alle autorità competenti. Se, invece, sull’esempio del presidente del consiglio, anche maggioranza e sindaco facessero un passo indietro ammettendo i propri sbagli, eviteremmo di agire per via legale risparmiando a Terracina e alla sua classe amministrativa l’ennesima figuraccia. Il ricorso, infatti, anche con l’ammissione della colpa da parte di Percoco, sarebbe solo una formalità. La vittoria dell’opposizione sarebbe scontata, essendo stata dimostrata dai fatti l’illegittimità di quella ormai celebre seduta consiliare. Non abbiamo intenzione di ricattare con il ricorso al Tar l’amministrazione, desideriamo solo che decisioni importanti vengano prese in modo legale.” Il capogruppo del Pd non risparmia giudizi negativi sull’operato del sindaco Stefano Nardi, reo di aver ignorato insieme alla maggioranza il tentativo di Percoco di sciogliere il consiglio. “Il comportamento del primo cittadino – continua Antonio Bernardi – è incomprensibile e senza giustificazione. Se la prende con Percoco quando è proprio il presidente l’unico ad aver agito fino ad ora con onestà e nel rispetto delle regole. La lettera di scuse in cui ammette la sua disattenzione è un atto allo stesso tempo di grande professionalità e di umiltà, in quanto ribadisce la sua posizione che, visto il ruolo istituzionale che ricopre, deve necessariamente essere ‘super partes’. Evidentemente al sindaco questo non è piaciuto, ma a noi è sembrato un gesto molto positivo”. In attesa del verdetto risolutivo che, stando alle indiscrezioni, appare scontato, i consiglieri dell’opposizione promettono di voler tornare in aula per “confrontarsi costruttivamente con la maggioranza, ma solo se sarà ristabilito il principio di legalità”.

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