lunedì 9 giugno 2008

Masci: "Se ragionassimo come il consigliere Coccia, non avremmo neppure la casa"


Continua il botta e risposta maggioranza – opposizione. Al centro del dibattito ancora una volta la delibera approvata nell’ultimo consiglio del 29 maggio con cui la maggioranza ha decretato all’unanimità la sottoscrizione di pegno delle azioni con Acqualatina Spa. La minoranza in quell’assise si era mostrata molto contrariata alla decisione presa e sia prima che dopo il voto aveva messo in chiaro tutte le proprie perplessità in merito alla vicenda. Tema delicato quello dell’acqua, cui il comune ha deciso di assumere una posizione forte a livello provinciale, facendo da capofila per tutti gli altri comuni nell’appoggiare Acqualatina. Dall’opposizione che aveva dichiarato la volontà a non essere “i primi della classe”, anticipando tutti gli altri comuni nella decisione, viene ravvivato il dibattito con l’intervento del consigliere Vincenzo Coccia. “I membri della maggioranza – ha reso noto il consigliere del Pd - hanno votato come tante ‘pecorelle’ obbedendo a Giuliano Masci. La maggioranza avrebbe dovuto agire con più scienza e coscienza”. Pronta la risposta del vicesindaco che, dalle pagine del suo portale personale, fa sapere che aderire al progetto di Acqualatina è di primaria importanza in quanto “non ci si deve sottrarre ai doveri derivanti dall'essere soci anzi bisogna sostenere con fiducia e vigore le iniziative societarie” . Il consigliere Coccia non viene risparmiato da critiche. “Il Consigliere Vincenzo Coccia, al solito, quando non condivide l'atteggiamento degli altri, esagera nei toni e negli aggettivi non capendo che coloro che sono in dissonanza con il suo pensiero e/o con la sua tesi non sono ‘pecore’ ma che semplicemente hanno un'altra idea, un'altra opinione e, quindi, possono liberamente esprimersi così come ritengono”. Spiega Giuliano Masci: “Il procedimento è analogo a quello di tutti quei cittadini che per comprare casa sottoscrivono mutui facendosi iscrivere ipoteca. Se ragionassimo come Vincenzo Coccia e pensassimo solo alle conseguenze negative insite nel contratto di mutuo (la banca in caso di inadempienza può esercitare l'ipoteca sull'immobile) nessuno comprerebbe più l'abitazione. Non sono ‘pecore’ coloro che la pensano così, anzi, direi che sono quegli inguaribili ottimisti (non sprovveduti) che hanno fatto e faranno ancora l'Italia che si distinguono dai ‘catastrofisti’, che valutano le operazioni di impresa solo per clausole contrattuali e vedono sempre e solo ipotetiche sventure future.” Da parte sua l’opposizione avrebbe preferito mantenersi più cauta nel prendere una decisone così importante. Una maggiore ponderazione sul da farsi l’avrebbe soddisfatta maggiormente, e a poco è servito il dibattito in aula e le questione avanzate alla maggioranza. Il dibattito c’è stato, la delibera è passata, che siano pecore come ha detto Coccia o coraggiosi leoni, come sembrerebbe affermare Masci, il dado è tratto. Con la convinzione, tra l’altro pienamente ribadita da tutti i consiglieri e assessori, di ogni colore e schieramento politico, che l’acqua è un bene di tutti, risorsa indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo.

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