lunedì 9 giugno 2008

Tra detrattori e difensori, l'inciviltà regna sovrana


Tra chi accusa e chi si difende, il dibattito sui rifiuti ha chiamato in causa tutti. Dall’amministrazione comunale alle associazioni cittadine, chiunque ha espresso la propria opinione e, cosa più importante, tutti hanno preso coscienza del problema. Chi è stato accusato ha avuto modo e tempo di replicare, chi ha denunciato ha ottenuto le risposte che richiedeva. Adesso però un incontro costruttivo pare l’unica soluzione possibile. Vogliamo la raccolta differenziata come tanto proclamato? Pretendiamo un servizio efficiente e capace di ripulire la nostra città? Che piaccia o meno il ‘piano Santoro’ è stato approvato ed è il momento di saggiarne le qualità votate dalla maggioranza in consiglio comunale. Chiaramente, per quanto possa essere riconosciuto valido, il piano da solo non basta a fare di Terracina esempio di nitidezza e splendore. La volontà di avere una città più pulita e salutare dipende soprattutto da chi la raccolta differenziata non l’ha mai fatta, cioè i cittadini. Risolti i lati tecnici con il piano elaborato da Carlo Santoro, adesso occorre insegnare la cultura della differenziata, operazione che solo agli sprovveduti potrebbe apparire facile ed immediata. Si è incolpata l’amministrazione di non adempiere ai propri doveri. Certamente non è esente da colpe, ma cosa ha fatto la cittadinanza per migliorare la situazione? Senza scadere in banali generalizzazioni, le associazioni cittadine hanno fatto tutto il possibile, e al meglio, per muovere le acque e coinvolgere l’opinione pubblica. Da parte sua l’amministrazione ha votato l’approvazione al ‘piano Santoro’, dotando la città delle risorse tecniche, anche se solo virtualmente. Adesso i cittadini, responsabili molte volte di azioni ingiustificabili. Alla fine di viale Europa, a margine della strada, una discarica a cielo aperto. Frigoriferi, materassi, immondizia campeggiano indisturbati a pochi passi dal mare, all’entrata nord di Terracina. Tra chi denuncia e chi si difende non eleggiamo vincitori. Con la convinzione che, come diceva Orazio, “in medio stat virtus”. Nessuno ha ragione o torto più degli altri. Urge senso di responsabilità da parte di tutti, di chi amministra e di chi è governato.

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